Liberate Jurij Dmitriev dalla detenzione!

Jurij Alekseevic’ Dmitriev dirige il «Memorial», l’ente per il recupero della memoria storica, in Carelia (Russia). Sono noti le sue ricerche nei luoghi di sepoltura di massa nei lager del GULAG in questa regione ed il «Libro della memoria delle vittime delle repressioni politiche» da lui redatto. 

Diresse la scoperta dei luoghi d’esecuzione e di sepoltura delle vittime delle repressioni di Stalin a Sandarmokh, dove, nei 1937-1938 furono fucilati più di 6 mila dei finni, careli, ebrei, russi, polacchi ed altri. Nella foresta giacciono i resti delle persone di circa 60 nazionalità. Dopo la scoperta delle tombe i parenti delle vittime innocenti hanno la possibilità di visitarle.

 

Al Presidente della Corte Suprema della Repubblica Carelia
Nakvas Anatolij Vladimirovic’

Liberate Jurij Dmitriev dalla detenzione!

L’attivista per i diritti umani Jurij Dmitriev con il verdetto dalla Corte dal 23 maggio 2020 è lasciato in detenzione processuale per altri tre mesi.
Ciò significa, che dovrà affrontare il picco della crescente epidemia del COVID-19 nella cella, in detenzione.
Dmitriev ha 64 anni ed è detenuto da più di 3 anni, con nessuna accusa provata. Anzi, nell’aprile 2018 la Corte ha pronunciato la sentenza di assoluzione per i principali punti d’accusa. Lo stato di salute di Dmitriev è già molto compromesso. E’ stato proprio male per tutto l’autunno ed inverno ed ha subito, in febbraio, un brutto raffreddore. E’ molto indebolito.

Jurij Dmitriev, perseguitato ingiustamente per i suoi credo e l’attività di recupero della memoria storica, non rappresenta nessun pericolo per la società, mentre la sua salute è in grande rischio.

Il 24 marzo l’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato il report «Prevenire l'epidemia di COVID-19 nelle carceri: un compito impegnativo ma essenziale per le autorità». Il questo documento l’OMS dichiara: «In tutte le fasi dell'amministrazione della giustizia penale da quella cautelare a quella processuale (…), dovrebbe essere data priorità a misure non detentive per sospetti criminali e detenuti con profili a basso rischio e particolarmente vulnerabili (…) Le persone (…) in età avanzata rappresentano il gruppo più vulnerabile per lo sviluppo dell’epidemia».

La situazione nei prigioni Russi, al parere dei medici, è tale che nel caso della penetrazione del virus in esse, la sua diffusione sarebbe fulminea (per la densità abitativa nelle celle e l’impossibilità delle misure igieniche), colpendo il 100% dei detenuti. Le statistiche confermano che il rischio dell’infezione ed il tasso di letalità sono altissimi per le persone da 60 anni in poi.

Con la presente Le chiediamo di prender nota della situazione straordinaria odierna e di esaminare fuori ordine la possibilità di cambiare per Jurij Dmitriev la detenzione con l’arresto domiciliare fino all’emissione della sentenza definitiva della sua causa.

Firmate la petizione qui.